“Oltre la meta”, ecco il progetto sociale tra IPM Caltanissetta e DLF Nissa Rugby. Sport, regole, inclusività: la palla ovale come strumento educativo

Avviato progetto sociale inclusivo tra la DLF Nissa Rugby e l’IPM Caltanissetta. “Oltre la meta” è una articolata, complessa e innovativa pianificazione nata dalla sinergia tra la società presieduta da Giuseppe Lo Celso e ed il carcere minorile.

Firmato il protocollo operativo: a questo simbolico, ma importante atto erano presenti il direttore della struttura Girolamo Monaco, il comandante dirigente aggiunto (polizia penitenziaria) Corrado Pintaldi, l’assistente sociale funzionario della professionalità giuridica-pedagogica Viviana Savarino, il presidente della DLF Nissa Rugby Giuseppe Lo Celso ed il direttore tecnico Fabrizio Blandi.

La società della palla ovale da sempre attenta alle istanze sociali del territorio ha voluto fortemente intraprendere questa strada, grazie anche alla lungimirante visione della direzione della struttura correttiva.

Il direttor Girolamo Monaco, che dirige la struttura dal luglio 2020, ha sottolineato: “Queste sono persone rifiutate ma per noi, ‘Uno solo vale per tutti’. In Sicilia ci sono quattro IPM, alcuni dei nostri ragazzi sono quelli rifiutati dalle altre strutture, il nostro lavoro diventa ancor più incisivo. Importante firmare questo accordo, noi non siamo una società chiusa ma aperta al territorio. Diventano formativi e cruciali i meccanismi premiali e di reinserimento sociale. A) la validità dell’inserimento dentro una società sportiva. B) Il carcere non è luogo afflittivo. di pena, ma di reinserimento. C) L’assoluta validità del rugby in cui vige l’antagonismo con l’avversario ma non la conflittualità. L’avversario non è nemico, non è ostile: c’è una grande valenza educativa, oltre che l’input a cercare sempre la soluzione dei problemi”.

Il comandante dirigente aggiunto (polizia penitenziaria) Corrado Pintaldi, forte dei suoi quasi cinque anni di servizio nella struttura, aggiunge: “Le difficoltà inizialmente sono di far rispettare le regole a ragazzi che sono totalmente disabituati alle regole, questo è il nostro primo passo. Attività in cui si impegnano, polizia, educatori e volontari. Ecco perché diventa utile ed educativo uno sport come il rugby: lo sport aiuta ad incanalare e percorrere questa visione positiva delle regole. Oltre a fornire l’opportunità di incanalare l’energia verso ambiti costruttivi, fisici, atletici. La prospettiva è fondamentale: energia in chiave costruttiva”

Questo progetto è solo il primo passo di un cammino più ampio che la DLF Nissa Rugby vuole intraprendere a favore di questi ragazzi. Fabrizio Blandi, il direttore tecnico, illustra: “Innanzitutto un grazie alla struttura, alle meravigliose persone che ci lavorano, all’assistente sociale funzionario della professionalità giuridica-pedagogica Viviana Savarino che è stata una delle nostre primarie interlocutrici. La nostra progettualità si inserisce a pieno nel programma educativo sportivo che stiamo portando avanti con diverse iniziative. Una delle parole più belle del nostro sport è sostegno. Da sempre la famiglia Lo Celso ed il nostro club hanno declinato sostegno come uno stile di vita: aiutare il prossimo a raggiungere le mete della vita parte dagli ultimi, da chi spesso dimentichiamo o troppo facilmente derubrichiamo come inadatto alla vita sociale. Per questo ogni passo fatto insieme sarà un passo preziosissimo e di inestimabile valore.”

(Nella foto da sinistra: Pintaldi, Lo Celso, Monaco, Blandi e Savarino)

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