Incendio doloso distrugge la club house dei Brigati di Librino: Nissa Rugby solidarietà ed un grande abbraccio agli etnei, “non mollate!”
Non ci sono parole! Un misto di sensazioni che spaziano dal dolore, tristezza, incredulità, comprensione, fino a giungere alla rabbia, accendono l’animo di tutti i componenti della Nissa Rugby, nell’apprendere che ignobili ignoti hanno dato fuoco alla club house dei Briganti di Librino. Le fiamme hanno completamente distrutto la “memoria” del quindici etneo e ferito la gloriosa società catanese.
La Nissa Rugby esprime piena, totale, incondizionata solidarietà ai Briganti di Librino: un abbraccio fraterno, l’invito a non farsi travolgere dalla delusione e dal comprensibile oltre che montante rammarico.
Di seguito pubblichiamo la nota dei Briganti con la raccontano il criminoso accaduto.
La nostra Club House non esiste più.
Un incendio doloso appiccato stanotte l’ha completamente distrutta. Sono andati perduti dieci anni di ricordi, trofei, l’intero patrimonio della Librineria, tantissimi cimeli accumulati in questi anni, il materiale tecnico e medicale, la cucina, tutto, tutto distrutto dall’incendio.
Il tetto della struttura sta cedendo, ci sembra improbabile di poter recuperare l’edificio, aspettiamo che i vigili del fuoco ci consentano di accedere all’interno (non prima di domani pomeriggio) per farci un’idea ancora più precisa.
Quel meraviglioso luogo dove tanti ragazzi si sono incontrati nelle circostanze più disparate è improvvisamente diventato un ricordo da conservare nella memoria, non c’è più.
Non sappiamo chi possa aver compiuto questa infamia, in questo momento siamo davvero provati, sotto choc. Quel che è certo è che sarà stato qualcuno abituato a muoversi al buio, nell’ombra, per compiere gesti vigliacchi, barbari, incivili, codardi.
Sappiamo anche che oggi affrontiamo il giorno più tetro della nostra storia dal quale sarà molto difficile venirne fuori, perchè la delusione e la rabbia del ritrovarci davanti alla Club House morente ci paralizza.
Nei prossimi giorni decideremo se e come andare avanti.
Stateci vicino, abbiamo davvero bisogno di non sentirci soli contro la barbarie.